Uno dei pochi rappresentanti della società civile nelle liste del PD in ABruzzo è stato vittima degli attacchi del senatore di Forza Italia Pastore. Quest’ultimo ha accusato Alessandrini e D’Alfonso di strumentalizzazioni della campagna elettorale. Si accusa da una parte D’Alfonso di aver candidato Alessandrini per accattivarsi le simpatie dei giudici ( che a Pescara hanno avviato alcuni procedimenti nei confronti del Sindaco) e Alessandrini di essere stato strumentalizzato.
Ci si chiede se Pastore non abbia altro a cui pensare. Le liste del PdL in Italia hanno seri problemi con i candidati “incandidabili” (questione che tra l’altro invade la segreteria nazionale del PdL che più di una volta ha affermato di voler proporre una questione morale sulla pulizia dei candidati e poi come al solito, coprendosi dietro alle “vittime politiche dei giudici”, riproporrà i soliti nomi). Per una volta che il PD abruzzese propone nomi provenienti dalla società civile qualcuno e dall’esterno (che strana l’Italia!) entra nel merito della strumentalizzazione. Cosa deve fare il povero elettore abruzzese?
Non solo è stato estromesso dall’esprimere le preferenze sui candidati dalla legge elettorale e non è stato interpellato per le primarie dei candidati, a tutto vantaggio delle gerarchie dei partiti, ma adesso viene messo in condizioni di non poter influire sulla “questione morale” e l’unico rappresentante della società civile nelle liste del PD (almeno leggendo i giornali locali), il figlio del giudice Alessandrini, viene criticato dai vertici di un altro partito opposto al PD che in tutta Italia ha seri problemi con i propri candidati.
Sarebbe stato più bello vedere PD e PdL abruzzesi sfidarsi nelle candidature di personalità appartenenti alla società civile a colpi di candidati innovativi ed eccellenti sia sotto il profilo della conoscenza (questione della qualità dei candidati) che dell’innovazione (giovani, donne e appartenenti alla società civile). Peccato che per un’altra volta saremo costretti ai “soliti noti” Sigh!